Condanne pesanti per Maiolo e Del Monaco

Si è concluso il 1° settembre 2023 il processo di primo grado contro Cosimo Maiolo e gli altri pioltellesi arrestati il 13 dicembre scorso nell’ambito dell’operazione “Caino” della Direzione Distrettuale Antimafia. Al momento dell’arresto, Maiolo aveva terminato da poco di scontare la condanna a 13 anni di carcere ricevuta per l’operazione “Infinito”, che aveva rivelato la presenza della locale di ‘ndrangheta Manno – Maiolo a Pioltello.

Le condanne

Il Tribunale di Milano ha condannato tutti gli arrestati di dicembre, con pene sostanzialmente in linea con le richieste dell’accusa: 12 anni e 8 mesi a Cosimo Maiolo, considerato l’attuale capo della locale pioltellese in sostituzione del cugino Alessandro Manno, tuttora in carcere per la somma delle condanne ricevute nelle operazioni “Infinito” e “Edera”; condannati anche i figli Salvatore (10 anni e 8 mesi), Antonio (8 anni e 8 mesi) ed Omar (6 anni), il fratello Damiano (9 anni e 2 mesi) e il nipote Giovanni (8 anni e 10 mesi).

Oltre agli esponenti della famiglia Maiolo, il giudice ha condannato anche Luca Del Monaco (10 anni e 10 mesi), considerato il braccio destro di Cosimo e facilitatore dei contatti intercorsi nel 2021 con il candidato sindaco del centrodestra. In attesa di questa condanna, il prefetto di Milano aveva emesso nel mese di agosto una interdittiva antimafia contro l’impresa di servizi funerari della famiglia di Luca, fermandone le attività sul territorio.

Condannati dal Tribunale di Milano anche gli altri tre arrestati: Fabio Ferrera (7 anni e 9 mesi), Calogero Ferruggia (7 anni e 8 mesi) e Nicola Mammone (4 anni e 8 mesi).

Il furto di droga tra bande

Quest’ultimo, da quanto reso noto dai media, si era reso protagonista nel marzo 2020 di un episodio particolare, emerso dalle carte del processo e interessante a far luce su alcune dinamiche interne alla locale. Con la complicità di Salvatore Maiolo e di Fabio Ferrara, Mammone avrebbe sottratto ad una banda rivale un carico di 46 chili di hashish e 3 chili di cocaina ed oltre 20.000 euro in contanti, bottino prelevato da un garage a Pessano con Bornago e trasportato a casa dei Ferrara a Carugate.

Il colpo avviene però sotto gli occhi della polizia, che stava già indagando sui tre e che irrompe dai Ferrara sequestrando il bottino. Mammone si rifugia a Caulonia, paese natio dei Maiolo, ricercato anche dalla banda cui ha sottratto la droga. Per sanare la situazione e salvare il figlio Salvatore da possibili vendette, secondo quanto riportato dai media, interviene Cosimo Maiolo in persona.

Ricorso in appello

Contro la sentenza del 1° settembre, gli avvocati dei condannati hanno annunciato ricorso in appello. Come sempre, ricordiamo che, secondo l’articolo 27 comma 2 della Costituzione, tutti sono innocenti fino all’eventuale sentenza definitiva di condanna.

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