Arrestato il bonificatore dell’area ex Sisas di Pioltello – Rodano

Nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano sulla bonifica dell’area ex industriale Montecity-Santa Giulia,  è stato arrestato l’imprenditore Giuseppe Grossi a capo della Sadi, impresa di bonifiche ambientali per aree ex industriali, accusato di appropriazione indebita e frode fiscale. Insieme a Grossi sono stati arrestati Rosanna Gariboldi, assessore a Pavia e moglie del parlamentare del Pdl Giancarlo Abelli, con l’accusa di riciclaggio e tre collaboratori di Grossi. Nel febbraio scorso erano già stati stati arrestati l’avvocato svizzero Fabrizio Pessina e due ex appartenenti alla Guardia di Finanza, accusati di aver creato fondi neri gonfiando i costi di bonifica dell’area (Fonte: Corriere della Sera).

Giuseppe Grossi è attualmente impegnato nella bonifica dell’area ex Sisas di Pioltello – Rodano con la sua società TR ESTATE DUE S.r.l., dopo il “divorzio” dall’altro imprenditore interessato all’area  Luigi Zunino, sull’orlo del fallimento.

Per la storia della bonifica consulta il dossier sul nostro sito.

Larea ex Sisas nel Polo Chimico di Pioltello - Rodano, nella quale è in corso la bonifica a cura della TR ESTATE 2 di Giuseppe Grossi
L'area ex Sisas nel Polo Chimico di Pioltello - Rodano, nella quale è in corso la bonifica a cura della TR ESTATE 2 di Giuseppe Grossi

30 Comments

  1. ..spero che questo non rallenti o, ancora peggio, non blocchi i lavori di bonifica! Per quando è prevista la conclusione dei lavori?

  2. Cara Giulia

    questa è anche la nostra preoccupazione, anche se vi sono ampie garanzie da parte della Regione perché i lavori proseguano comunque. Non ultima, questa estate la Regione ha stabilito di stanziare altri 32 milioni di euro a favore della bonifica (Fonte).

    La bonifica della discarica C è terminata. Il completamento della bonifica delle restanti discariche A e B è previsto per fine 2010.

  3. Ciao a tutti,

    Le 3 pagine sulla Repubblica di oggi nelle pagine milanese fanno fare una brutta figura a Pioltello, spero che questa sera in consiglio comunale l’assessore di riferimento farà una dichiarazione per chiarire che quest’amministrazione non c’entra ovviamente niente con questo personaggio accusato di frode fiscale.

    PAUL

  4. Non sappiamo se l’assessore dirà qualcosa o meno, se dirà qualcosa sarà per ricordare alcuni dati di fatto che segnano la distanza tra il Comune di Pioltello e Gorssi e cioè: (1) i privati – Zunino e Grossi – sono stati selezionati e portati al tavolo istituzionale da Ministero e Regione, non dai Comuni di Pioltello e Rodano. (2) i soldi pubblici a Grossi non sono transitati per i Comuni ma dal Ministero attraverso la Regione (3) Pioltello si è rifiutato di modificare il proprio piano regolatore per insediare sul proprio territorio le opere proposte da Grossi, centro commerciale in primis.

  5. Sulla questione Grossi – ex Sisas segnaliamo il seguente passaggio da un articolo odierno de Il Giornale:

    “Scrive il giudice che «il gruppo Green Holding [di Grossi] è impegnato in un nuovo programma di bonifica che riguarda l’area ex Sisas di Pioltello (…) La vicenda – ha intrecci difficili da dipanare e risvolti commerciali e legali non chiari (…) L’intendimento di Grossi e dei suoi sodali era di riprodurre in questa nuova bonifica l’operazione già realizzata con il progetto Montecity-Santa Giulia». Per questo, era stata costituita una società con sede a Madeira, la «Admiralty» (…) In questo caso, però, a pagare non sarebbe stato un gruppo privato, com’era stato con Risanamento per Santa Giulia, ma lo Stato, attraverso il Comune di Pioltello, quello di Rodano, la Regione Lombardia e la Provincia di Milano. Per dare una misura, sull’area di Rogoredo il costo dello smaltimento dei materiali da bonifica era «lievitato» del 30 per cento”

  6. (2) i soldi pubblici a Grossi non sono transitati per i Comuni ma dal Ministero attraverso la Regione

    Chiedo scusa, ma l’intera operazione di bonifica dell’area ex sisas non era interamente a carico del privato?

  7. Ciao a tutti, mi sono espresso più volte su questo tema (l’ultima nella discussione “Chi pagerà la bonifica?”) e di nuovo mi esprimo dicendo che questo accordo di programma non andava accettato dall’inizio. Le premesse sui personaggi in gioco e sul destino del denaro pubblico erano chiare fin dall’inizio.
    Secondo me il Consiglio Comunale di Pioltello deve giocarsi adesso l’ultima carta che ha disponibile, cioè non ratificare la firma dell’Accordo.
    E’ l’unico modo per uscire da questo ginepraio.
    Le multe, se si prendono, si pagano.
    E le battaglie si combattono.
    Saluti
    Gianluca

  8. Solo per chiarire un paio di questioni:
    – ad oggi non c’è stato nessun transito di soldi dal pubblico alle società di Grossi, ne attraverso i comune ne direttamente in quanto l’accordo prevede che “la bonifica deve essere eseguita dal privato senza l’ausilio di fondi pubblici

    – i costi dell’intervento di bonifica vengono compensati con diritti edificatori concessi dai comuni attraverso apposite varianti (che devono essere approvate entro il 30 ottobre).

    – i fondi pubblici stanziati da una legge regionale dello scorso giugno sono a garanzia della continuazione della bonifica anche se l’operazione dovesse trovare intoppi o imprevisti ma ad oggi sono solo soldi messi a bilancio dalla Regione e non spesi

    – in quanto agli incrementi dei costi (che sono da certificare) sono riferiti al fatto che la commissione europea ha imposto una variante al progetto originale (che prevedeva una discarica sul sito) portando via tutto il contenuto delle discariche.

    So che alcuni non hanno condiviso il percorso che ci ha portato fin qui, ma oltre a votare contro ai provvedimenti (fare questo è la cosa più semplice!!) bisognerebbe capire chi si fa carico di bonificare perchè molte sono le chiacchere ma i fatto sona altri e cioè:
    – dopo 30 anni di chiacchere i veleni contunuti nella discarica C non ci sono più in quanto è stata bonificata
    – in questi giorni è iniziata la bonifica dei materiali contenenti amianto dell’area ex SISAS per un totale di 350 Tonnellate di materiali da smaltire

    a differenza di quanto affermato da Gianluca io credo che il comune di Pioltello ha fatto bene a prendere questa occasione per mette davvero la bonifica come obiettivo prioritario.

  9. Ciao ge

    la tua osservazione è corretta.
    Grossi e Zunino si erano impegnati a bonificare con soldi loro in cambio di permessi di costruzione, scambio che ha riguardato Pioltello solo in minima parte, essendo la quasi totalità delle costruzioni previste concentrate nel Centro Commerciale di Rodano. A Pioltello era stato proposto di fare case e/o di accogliere il Centro Commerciale sul proprio territorio, ma a luglio dello scorso anno il Consiglio Comunale (su mozione presentata da Gianni Moretti della Lista per Pioltello) aveva rifiutato. Questo è il contenuto dell’accordo sottoscritto dal Comune di Pioltello.

    A parte, la Regione questa estate ha stanziato con una legge regionale un certo numero di milioni di euro, come garanzia se la bonifica dovesse andare storta o costare di più del previsto. I “soldi pubblici” cui ci riferiamo sono questi.

  10. …Ciao a tutti
    anch’io sostengo che l’accordo non andava firmato…
    La strada che andava percorsa (secondo me) era quella del bonificare con i soldi pubblici…
    Non credo che questa ipotesi sia stata presa in considerazione sopratutto dagli enti extra comunali (quelli che hanno più potere)…Però ormai tutto ciò non conta…
    E poi in 30 anni chi ha fatto le chiacchere???
    Forse la popolazione ???

  11. Ciao Giorgio,
    non avevo ancora letto il tuo post quando ci siamo visti, altrimenti ne avremmo potuto parlare, ma ci sarà sicuramente occasione di farlo. Anzi a questo proposito penso che sarebbe bello creare una occasione pubblica di dibattito ed uscire un po’ da questo piccolo “circolo di appassionati” attraverso cui ci scambiamo le idee.
    Idee che per alcuni aspetti differiscono, ma non ci pongono in contrasto, visto che ci parliamo e sostanziamo reciprocamente le diverse ragioni conoscendoci e non dubitando che ognuno stia cercando la sua via verso il bene comune. E’ chiaro che poi qualcuno ha la responsabilità delle scelte e qualcuno no, per cui i punti di vista che ci si può permettere di difendere possono essere più o meno radicali. Capisco che il mio punto di vista è più sostenibile dall’esterno che dall’interno della “macchina amministrativa”, ma mi sento comunque di continuare a sostenerlo idealmente. Se poi allo stato attuale delle cose un ritorno su questo punto di vista sia politicamente vantaggioso o invece ormai controproducente, è chiaramente da discutere e parteciperò con interesse al consiglio comunale sulla ratifica dell’accordo di programma per capire le varie opinioni, dato che credo gli ultimi avvenimenti abbiano comunque fatto sorgere qualche esigenza di chiarimento ed approfondimento anche a chi ha sostenuto l’accordo.
    Nessuno mette in dubbio il lavoro e gli sforzi compiuti sull’Accordo di Programma (forse qualche passaggio della sua genesi non è stato ben spiegato anche a Pioltello, ma non è argomento su cui mi voglio soffermare ora), purtroppo la mia tristezza come cittadino viene dal fatto che in nome di essi si debba digerire il boccone comunque amaro di una vicenda in cui un privato ha sporcato e non ha pagato ed uno ci guiadagna sopra senza avere un gran merito.
    La bonifica è un risultato, è vero, ma io continuo a sentirmi ferito dal fatto che ancora una volta il fine abbia giustificato i mezzi. Continuo a essere convinto che in una democrazia occidentale evoluta questo risultato sarebbe stato garantito ai cittadini in ben altro modo e con ben altri tempi di realizzazione.
    Per questo dico che la legalità è stata comunque sconfitta e, in un modo o nell’altro, questo porta sempre ad un bilancio negativo per i cittadini, bonifica o meno, compensazioni o meno. Io almeno la penso così, ma non per questo voglio screditare il lavoro di altri. Un caro saluto
    Gianluca

  12. CIAO A TUTTI,

    Non penso che Gianluca abbia mai detto o pensato che il Comune di Pioltello non ha fatto bene a porre la bonifica della SISAS come obbiettivo prioritario.

    Era un punto del programma del Centro Sinistra e se questa giunta dovesse essere ricordata per una sola cosa penso che sia per la tanto attesa Bonifica della SISAS che finalmente è diventata realtà, un esempio concreto di una promessa mantenuta a dimostrazione che in politica la convinzione dei propri ideali è decisiva !

    Detto questo, la scelta del privato è apparsa dall’inizio a tanti, compresa Rifondazione, molto discutibile e se è vero che all’epoca quando il governo si è tirato indietro è rimasta solo quest’”opzione” del privato con soggetti (Zunino) gia molto discutibili, i fatti di questi giorni ci danno ragione.

    Io penso che il Comitato di Quartiere di limito faccia bene a vigilare e a chiedere conti all’amministrazione su tempi e modalità, non penso che lo faccia per attaccare questa giunta, lo farebbe anche con un’altra giunta, se vogliamo vedere fa un pò da “contro potere”.

    Sicuramente c’è stato ad un certo punto una mancanza di (o una scarsa) comunicazione da parte dell’amministrazione e penso che sia tempo di un bel dibattito pubblico, non in consiglio comunale ma a Limito, aperto alla cittadinanza, non per attaccarci ma per chiarirci per ribadire se c’è ne bisogno:

    A- COM’ERA LA SITUAZIONE PRIMA DELLA BONIFICA;
    B- CHI E’ STATO INCARICATO, DA CHI, A QUALE PREZZO;
    C- A CHE PUNTO SIAMO E QUANDO FINIRA’ LA BONIFICA.

    Questo per evitare che quest’occasione venga mal capita o mal interpretata, non bisogna dare niente per scontato e se ci sono delle critiche, visto che tutto è stato fatto alla luce del sole, ben vengano mettiamo in pratica un altro punto del programma: la trasparenza/partecipazione.

    Per chi si interessa alla politica di Pioltello, la situazione è chiara, ma per il cittadino medio non lo è per forza, non diamo niente per scontato e soprattutto è il migliore modo per rassicurare i cittadini che la Bonifica andrà avanti, ci sono voluti 30 anni ma nessuno deve fermare la bonifica della SISAS !

    PAUL

  13. Rapido flash per chi non fosse aggiornato:

    All’unanimità il Consiglio Comunale ha rinviato l’approvazione definitiva dell’Accordo di Programma sulla ex Sisas di una settimana, per avere il tempo di chiedere alla Regione Lombardia chiarimenti sulla situazione e garanzie sulla valutazione dei costi della bonifica.
    Nel frattempo si sono avviati i contatti con Rodano per presentarsi insieme alla Regione.

  14. Ottima cosa ma rimango del parere che oltre in consiglio comunale si deve fare chiarezza durante un assemblea pubblica a Limito per i motivi che ho elencato nell’altro Post cosi si capirà meglio chi fa cosa e qual è la posizione dell’amministrazione comunale rispetto a l’approvazione definitiva dell’Accordo di Programma sulla ex SISAS.
    Se possibile mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i cittadini che intervengono sul vostro sito: basta parlarne in consiglio comunale o serve un assemblea pubblica ?

    Grazie PAUL

  15. Esiste una data ultima – concordata tra le parti – per la firma dell’Accordo di Programma ed è fine ottobre. Se l’Amministrazione intende mantenere la posizione seguita nell’ultimo anno e mezzo – e cioè firmare l’Accordo – non c’è fisicamente il tempo di fare una assemblea pubblica.
    Dopo tale data, almeno teoricamente, gli impegni assunti devono essere ridiscussi, compresi naturalmente i dieci milioni di euro di compensazioni destinati al nostro Comune.

  16. Ciao a tutti

    il dibattito è interessante ed è importante che tutti condividiamo l’obiettivo vero per Pioltello e cioè che la bonifica arrivi fino in fondo. E’ una cosa che dobbiamo a noi stessi, ai nostri figli e va al di là delle schermaglie politiche.

    Concordo con il senso di insoddisfazione etica espresso da Gianluca, meno con le sue conclusioni: se l’accordo non fosse stato inseguito con convinzione e costanza dall’Amministrazione, oggi non avremmo la discarica C svuotata e le altre in via di svuotamento.

    Sarebbe stato bello, come chiedono Paul ed altri, se fosse intervenuto lo Stato con soldi pubblici, senza dover ricorrere al solito privato. Dobbiamo però ricordare che questo percorso è iniziato con il governo Prodi (Rifo compresa) e proseguito con Berlusconi. Della serie: soldi pubblici per questa bonifica non ci sono mai stati.

    Quindi avanti dritta, portiamo a casa il risultato storico della bonifica, togliendoci da sotto il tavolo una bomba ecologica pericolosissima.

    Quanto a questa presunta contrapposizione tra Amministrazione e cittadini, tra consiglio comunale e assemblee pubbliche, faccio fatica a capirle: questa Amministrazione è stata eletta dai cittadini, in consiglio siedono i nostri rappresentanti, nel programma del centrosinistra la bonifica era una delle principali priorità, quindi la trasparenza e la linearità ci sono.

    Benvengano le assemblee pubbliche, ma non devono e possono sostituire il ruolo del consiglio comunale democraticamente eletto.

  17. Forse mi sono spiegato male, l’Amministrazione deve mantenere la sua posizione, cioè fare tutto il necessario per proseguire nella Bonifica della SISAS, ( se significa firmare l’accordo perché riceve le garanzie necessarie ben venga) ma ha l’obbligo morale di organizzare appena possibile un assemblea pubblica, Chi è stato eletto ha ricevuta una delega dunque è giusto che decida per la maggioranza e si assuma le sue responsabilità ma deve ritrovare la sintonia con i cittadini e rendere conto delle scelte, ribadisco che se tutto è stato fatto alla luce del sole qual è il problema ?
    Sarebbe il caso che Giorgio che è il nostro assessore di riferimento avanzi una data per l’incontro pubblico, compatibilmente con gli altri impegni ovviamente ma che dica se intende organizzare un incontro pubblico o meno.

    PAUL

  18. Buongiorno a tutti,

    a titolo di approfondimento, inquietante per molti aspetti, vi riporto integralmente si legge oggi su “Il Giornale.it”. Ognuno farà le sue considerazioni, abbiate solo la pazienza di leggere.
    Saluti a tutti, ci vediamo al Consiglio Comunale questa sera, spero ci sia tanta gente, altrimenti come al solito faremo l’amara constatazione che interessa solo il gossip…

    “Bonifiche d’oro, tutti gli uomini di Grossi ”

    È una fitta trama da districare. È una rete di interessi che avvolge imprenditori, politici, avvocati. È il regno di Giuseppe Grossi così come emerge dalle indagini della Guardia di finanza: un grande comitato d’affari in cui il business è alimentato da una prassi spregiudicata di conoscenze, favori, scorciatoie. Per capire l’estensione di questo metodo, bisogna mettere i tasselli al loro posto. Iniziando dalla perquisizione di ieri delle fiamme gialle, che si sono presentate nello studio legale di Giovanni Camozzi.
    Camozzi curò per conto di Luigi Zunino, ex numero uno di Risanamento e dunque proprietario dell’area Santa Giulia, i rapporti ecomonici tra l’immobiliare Cascina Rubia srl (del gruppo Risanamento) e la Plurifinance di Grossi per una consulenza sull’area ex Falck di Sesto San Giovanni. Ma non solo. Perché il nome di Camozzi compare anche negli atti depositati dalla Procura, in relazione al fallimento della Sisas di Pioltello, sui cui terreni lavorerà la Sadi non solo per la bonifica, ma ottenendo anche una concessione edilizia. E in questa vicenda compare anche il nome dell’avvocato Vittorio Ottolenghi, curatore fallimentare della Sisas per conto del tribunale di Milano.
    Il sospetto degli inquirenti, ora, è che Grossi – tramite Camozzi – abbia cercato di pilotare il fallimento Sisas (su cui pendeva il ricorso di un’altra società) grazie anche a Ottolenghi. Il 15 e 16 gennaio scorsi, a pochi giorni dalla decisione del Tribunale, i finanzieri registrano un triangolo di conversazioni tra Camozzi, Paolo Titta (uno dei collaboratori di Grossi finito in carcere) e Ottolenghi, in cui vengono monitorate le mosse di Regione, Comune, Provincia e ministero dell’Ambiente, cercando di prendere tempo e di fare pressione sul giudice. «Diciamo una cosa banalissima – dice il curatore al telefono – mi basta che qualcuno mi mandi una nota dicendo che stiamo elaborando la risposta, e ci scusiamo per il ritardo». E «siccome il giudice lo vedo molto spesso – insiste Ottolenghi – vado da lui e gli dico che sto aspettando». E in questo contesto entrano anche due uomini di fiducia di Grossi. Uno al Pirellone, «il dottor Leo». L’altro a Roma, Gianfranco Mascazzini, direttore generale al ministero dell’Ambiente. Sono loro, si legge negli atti, ad anticipare agli uomini di Grossi le mosse su Pioltello. O addirittura, a tentare di concordarle. In un’altra telefonata intercettata, ad esempio, Titta parla col «dottor Leo», il quale risponde che «possiamo trovare una buona formulazione di compromesso».
    Grossi, però, non si limita ad avere qualche insider nei palazzi. I suoi interessi spaziano, così come le sue frequentazioni. Ci sono due battute di caccia a metà novembre dello scorso anno a cui partecipa Andrea Monorchio, Ragioniere generale dello Stato fino al 2002. Ci sono i numerosi contatti telefonici con Giancarlo Foschi, sindaco di Casei Gerola (Pavia), in cui si discute di una trattativa per la bonifica. Cinque mesi fa (il 15 maggio) i due si sentono al telefono per definire gli accordi. Ancora, «da alcune telefonate – scrivono gli investigatori – emerge che Grossi, grazie alle sue conoscenze politiche, fa anche da tramite per favorire i rapporti tra diversi enti pubblici e, nel caso specifico, tra il ministero e la Provincia di Bergamo». Il 12 gennaio scorso, Grossi chiama Valerio Bettoni, presidente della Provincia. «Quest’ultimo – si legge nelle carte – dice che l’ha chiamato per quei documenti che gli aveva dato e gli chiede se si riuscisse a parlare col nuovo direttore generale (Mario Resca) che sarebbe una cosa importante. Grossi risponde che lo vedrà la sera stessa o il giorno dopo. Bettoni dice che il capo del gabinetto del ministro dovrebbe conoscere questa pratica e Grossi lo rassicura dicendo che lo vedrà».
    Questo, secondo gli inquirenti, è il «metodo Grossi». Un sistema finito sotto inchiesta e che ora rischia di investire la politica. Perché Grossi, in carcere per riciclaggio, appropriazione indebita e frode fiscale, è anche indagato per corruzione. La lista dei suoi «regali» è nelle mani dei finanzieri. Da quella lista potrebbero uscire i nomi di quanti hanno alimentato il metodo dell’imprenditore. Perché «sugli appalti – convengono Grossi e Camozzi in una telefonata del 18 dicembre 2008 – ci sono cose da rabbrividire».

  19. Riportiamo un articolo da BergamoNews
    http://www.bergamonews.it/provincia/articolo.php?id=17475
    che riporta il question time svolto in Regione Lombardia sull’argomento Grossi – Pioltello. L’articolo accenna alle vicinanze politiche tra Grossi e Formigoni e al tentativo – evidentemente privo di ogni fondamento – della Regione di scaricare scelte e responsabilità sui Comuni, che nella realtà non hanno mai avuto voce in capitolo nella scelta del partner privato cui affidare la bonifica:

    “Il question time voluto dall’opposizione sui rapporti Regione-Grossi, tra il governatore ciellino Roberto Formigoni e il re delle bonifiche, pure di fede ciellina, proprietario tra l’altro del termoutilizzatore di Dalmine e del palazzo visconteo di Brignano, non ha soddisfatto i consiglieri di minoranza che hanno interrogato l’assessore all’Ambiente Massimo Ponzoni. Scontenti delle risposte generiche e dello “scaricabarile”, soprattutto nei confronti dei Comuni.
    Ponzoni e il consigliere bergamasco del Pdl Marcello Raimondi (anche lui aderente a Comunione e liberazione) hanno infatti ridimensionato il ruolo della Regione nella gestione dei fondi destinati alle bonifiche: puro controllo mentre in prima fila ci sarebbero i Comuni.
    Ma Carlo Monguzzi, dei Verdi e Carlo Porcari, del Pd, volevano risposte precise al fatto che l’11 giugno scorso, quattro mesi dopo l’avvio dell’inchiesta avviatasi in febbraio con l’arresto di due dipendenti di Grossi per la bonifica di Santa Giulia, la giunta del Pirellone, su proposta di Formigoni abbia approvato uno stanziamento di altri 44 milioni a favore della società Tr Estate due del gruppo Grossi per la bonifica di Pioltello.
    Le opposizioni a questo punto chiedono di istituire una commissione di inchiesta e c’è chi, come Mario Agostinelli (Sinistra Unaltralombardia) chiede il ritiro di tutte le autorizzazioni a Giuseppe Grossi.”

  20. sincera mente…….io sono nato a due passi dalla sisas e ci ho vissuto per 15 anni……………….quando ancora era bella ativa ed inquinante.
    il male che mi poteva fare gia me lo ha fatto.
    sicuramente mi preoccupa il futuro dei nuovi venuti e di chi verra.
    mi preoccupa ancora di piu i giochi(giganti) di potere del momento.
    qualcuno si chiede quanto tempo ci vuole a bonificare un mostro cosi grande, quando i soldi magari sono gia spariti ed il lavoro deve ancora cominciare.
    secondo me quando l’hanno costruita dovevano metterci le rotelle sotto cosi alla fine era facile spostarla a mare e buttarcela dentro come fanno tutti.
    Cioe: dove diavolo li sposti sposti quegli inquinanti sempre tali rimarranno……………………….

  21. Ciao a tutti
    segnalo sull’argomento un articolo de l’Espresso felicemente intitolato AFFARI TROPPO GROSSI.

    http://espresso.repubblica.it/dettaglio/affari-troppo-grossi/2113934/8

    L’articolo è incentrato sulle relazioni d’affari tra l’imprenditore Grossi e due assessori regionali della giunta Formigoni, Buscemi e Ponzoni e ricostruisce sinteticamente la storia e le cifre dell’affare Sisas. E conclude con una domanda “pesante”:

    “Perché nelle istituzioni nessuno si è mosso prima che Bruxelles mettesse con le spalle al muro governo e Regione? La risposta potrebbe arrivare dalle decine di intercettazioni telefoniche in cui Grossi e i suoi manager parlano con alti burocrati del ministero dell’Ambiente e con funzionari regionali.”

  22. Segnaliamo questo articolo odierno da Il Giornale

    http://www.ilgiornale.it/milano/bonifiche_pagate_doppio_ma_via_libera_tribunale_fallimentare/10-11-2009/articolo-id=397893-page=0-comments=1

    Citando intercettazioni telefoniche, l’articolista ipotizza accordi tra il curatore fallimentare dell’area Sisas (che doveva vendere al miglior prezzo l’area per pagare i creditori della Sisas fallita) ed il futuro acquirente dell’area Grossi. Ipotesi che, se dimostrata dalle indagini in corsi, getterebbe una luce ancora più fosca sulla vicenda, perché la farebbe partire da molto più tempo indietro di quanto finora sospettato.

    Il titolo “Bonifiche pagate il doppio” è basato sulla stima dei costi di bonifica a suo tempo fatti da Air Liquide (40 MEuro), cifra però non validata da terzi e presentata da una parte in causa (Air Liquide è o era tra i creditori di Sisas). E proprio sul valore reale della bonifica si sta giocando tutta la vicenda ed è per questo che Pioltello ha approvato l’accordo ponendo la verifica del valore come condizione pregiudiziale alla validità dell’accordo stesso.

  23. Ciao a tutti,

    a conferma che lo scettiscismo su come avesse preso le mosse e si stesse sviluppando la vicenda ex-Sisas non fosse viziato da ingenuità o complottismo, ecco che adesso le rassegna stampa si infittisce e anche le grandi firme si muovono per cercare di racconatare le cose: di seguito vi propongo quanto scriveva Gianni Barbacetto ieri su Repubblica Milano.

    Saluti a tutti
    Gianluca.

    “Il sonno della Regione sulle bonifiche di re Grossi
    Repubblica — 12 novembre 2009 pagina 1 sezione: MILANO

    IL SONNO della Regione genera mostri. E la Regione dorme e tace da settimane sullo scandalo delle bonifiche che ha portato in carcere, tra gli altri, l’ imprenditore Giuseppe Grossi e la moglie di Gianfranco Abelli, Rosanna Gariboldi, che con il marito aveva un conto a Montecarlo su cui arrivavano i soldi di Grossi. Non risponde il presidente, Roberto Formigoni, che non solo è sempre stato il grande sponsor di Abelli, ma che è il responsabile politico delle scelte dell’ amministrazione. Non risponde l’ assessore all’ ambiente, Massimo Ponzoni, che si è dato malato. Non risponde Massimo Buscemi, altro assessore regionale, che ha al polso (come Abelli, come il misterioso Maurizio L., come tanti altri) uno dei preziosi orologi da collezione che Grossi generosamente regalava agli amici. Tutti zitti, tutti fermi, in attesa che arrivino novità da Palazzo di giustizia. Nessuno che accetti di parlare degli aspetti politici, prima che giudiziari, di questa brutta faccenda. Proviamo a ricapitolarli. In regione ci sono molte aree inquinate da bonificare: Santa Giulia e Bovisa a Milano, ex Sisas a Pioltello, e poi a Sesto San Giovanni, Cerro al Lambro, Casei Gerola… SU QUESTO business mette gli occhi Grossi, che riesce a diventare il re delle bonifiche mettendo in piedi un sistema di relazioni che coinvolge politici e amministratori. Più o meno come il napoletano Romeo in Campania. Il Sistema Grossi può contare su una rete di rapporti e d’ affari già pronta: quella degli uomini di Cl e della Compagnia delle opere. Grossi la conquista diventando tutt’ uno con Abelli e sua moglie: amici, compagni di vacanze, titolari insieme di conti correnti all’ estero… Abelli, detto il Faraone, è il ras della sanità lombarda, ma si è da tempo allargato anche ad altri settori. È lui a spingere Claudio Tedesi, ingegnere lodigiano esperto in bonifiche, sulle poltrone di direttore generale di Asm Vigevano e poi di Asm Pavia.E Tedesiè il tecnico di fiducia di Grossi. Del network fanno parte, con Ponzoni e Buscemi, anche l’ ex assessore regionale Giorgio Pozzi, fedelissimo di Formigoni, e Mario Resca, ora passato a fare il direttore dei Beni culturali. Anche Resca come Abelli viaggiava sul jet di Grossi. Il Sistema è in grado di assicurare affari a ciclo completo: acquisizione di un’ area, bonifica (a prezzi gonfiati), valorizzazione immobiliare. Per questo Grossi ha dei partner: come Luigi Zunino, che sull’ area Montecity realizza Santa Giulia e su quella di Pioltello ottiene la concessione per costruire un centro commerciale. E ha “amici” dispostia chiudere un occhio dentro il Tribunale fallimentaree dentro le istituzioni. Certo, le competenze sono palleggiate tra diversi livelli istituzionali, ministero dell’ Ambiente (dove operava il potentissimo direttore generale Gianfranco Mascazzini), Regione e Comuni. Ma la rete buca i diversi livelli, il Sistema Grossi è trasversale, ha amici dove occorre. Abelli sa dire le parole giuste anche a sindaci e assessori. E la Regione sa garantire sostanziosi stanziamenti. Era l’ 11 giugno 2009, lo scandalo era già scoppiato perché già in febbraio erano stati arrestati due collaboratori di Grossi, eppure la giunta regionale, su proposta di Formigonie di concerto con l’ assessore Ponzoni, stanzia 44 milioni aggiuntivi per le sue bonifiche. Al di là degli eventuali sviluppi penali, possibile che nessuno in Regione voglia spiegare il Sistema, possibile che nessuno abbia qualcosa da dire? – GIANNI BARBACETTO “

  24. Leggendo Barbacetto sono sempre più contento che grazie al nostro Gianni Moretti della Lista il Comune di Pioltello NON abbia concesso a Grossi e Zunino le case che avevano chiesto sul polo chimico e che il centro commerciale di cui parla Barbacetto sia su Rodano e non sul nostro territorio. Non è solo questione di confine, ma di distanze prese dal “sistema Grossi” portato a Pioltello da Ministero e Regione.

  25. sarebbe stato più bello se il “nostro” Gianni Moretti della lista (cioè liberi da partiti nazionali) non avessero votato l’accordo di programma…

  26. … ma se non avesse votato per l’accordo di programma la discarica C sarebbe ancora lì, mentre adesso non c’è più. E con essa se ne stanno andando anche le altre due discariche ex Sisas.
    Anche lasciando perdere le compensazioni, questo è un risultato storico e certamente positivo per la nostra salute.

  27. E’ eticamente scorretto accettare incondizionatamente che il fine giustifichi i mezzi…purtroppo le compensazioni non sono sacrificabili in favore della bonifica di una cisterna (vedremo cosa accadrà per le altre due…a proposito, chi supervisiona tutti i lavori e certifica l’effettiva realizzazione della bonifica? spero che chi controlli nn sia anch’esso “amico” di Grossi.
    BreBeMi, rivoltana, cassanese, polo chimico…sembra tanto che nonostante si mettano pezze qua e la la situazione del territorio sia ormai compromessa e mi duole pensare alle giovani coppie che hanno orgogliosamente deciso di metter su famiglia in questo laboratorio di veleni, ammirandone al contempo la passione ed il coraggio di combattere battaglie civili sacrosante.
    Mi auguro per Limito che la bonifica venga ultimata in maniera seria, che chi ha sbagliato paghi e la paghi cara, perchè certi personaggi privi di qualsiasi moralità dovrebbero veramente essere presi a calci in culo e mandati ai lavori forzati. Spero che la giunta faccia il suo dovere perchè Limito e i suoi abitanti se lo meritano, se non altro per aver pagato un fio tremendo in salute e benessere.

  28. giusto per stare in ambiente ‘green’, purtroppo -troppo spesso- il detto che sentenzia che le mele non cascano lontane dall’albero, non è fantasia.

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