“Anema e Core” per il nuovo inceneritore

Come avevamo preannunciato, la Provincia di Milano ha costituito con il CORE (di cui fa parte anche Pioltello) una nuova società, dal (brutto) nome di ANEMA  (Azienda Nord Est Milano Ambiente spa) con l’obiettivo di realizzare uno nuovo inceneritore in provincia, che sostituisca in prospettiva l’impianto di Sesto di proprietà del CORE.

Attendiamo che siano resi pubblici lo Statuto e gli organi societari, per capire ad esempio che fine farà l’attuale CORE: verrà sciolto ? (non vorremmo trovarci a mantenere due consigli di amministrazione di nomina pubblica…) Che peso avrà il nostro Comune nella nuova compagine ? Ci sarà spazio in ANEMA per ragionare su ipotesi diverse dal mega inceneritore da 600.000 tonnellate dispazzatura bruciata all’anno ?

Chi manca all’appello per ora è il partner privato che dovrebbe entrare in Anema, per metterci capitali e know-how per la costruzione dell’impianto. Era girato il nome di A2A, che però è stato ventilato anche per il possibile progetto (alternativo) portato avanti dal Comune di Milano, rispetto al quale la nuova società rischia di essere troppo … anemica.

7 Comments

  1. qualcuno sa dirmi se ci sono delle liste che alle prossime elezioni provinciali di giugno 2009 sono contrarie a questo nuovo progetto di mega-inceneritore?

  2. Ciao, i Verdi si erano opposti ad ogni nuovo inceneritore astenendosi durante il voto in consiglio provinciale, poi il piano è stato commissariato. Per le prossime elezioni l’obiettivo è quello di continuare su questa linea incentivando la differenziata e rendendo inutile gli inceneritori. Ti invito a leggere, a tal proposito, il punto Rifiuti Zero su http://www.kuda.tk. Roberto

  3. Kuda, auguri … non ti sarà facile fare il consigliere provinciale della maggioranza di Penati con queste idee, vista la ferma convinzione dell’uomo a fare inceneritori ben oltre le reali necessità della nostra provincia. Il problema non è chiudere oggi gli inceneritori che abbiamo (nessuno vuole le discariche) ma fare una moratorio sulla costruzione di nuovi inceneritori, che non possiamo permetterci sia per la pessima qualità dell’aria milanese sia perché gli inceneritori incentivano le amministrazioni locali ad abbandonare o rallentare la raccolta differenziata per motivi meramente economici.
    Poiché non è ragionevole che Penati cambi idea visto che sta marciando come un carro armato nella direzione opposta, forse ti conviene puntare sull’idea della moratoria: lasciamogli per ora il principio ma trattiamo una sospensione della applicazione, in attesa che cresca l’obiezione a nuovi inceneritori nella maggioranza e cresca la raccolta differenziata. Moratoria, come per la pena di morte.

  4. La Provincia di Milano entra in ANEMA attraverso la propria società ASAM, che era nata per occuparsi di acqua e mobilità (Azienda Sviluppo Acqua e Mobilità):

    http://www.provincia.milano.it/provinciaincasa/marzo_2006/asamx_ruolo_e_missione.html

    e che poi si è allargata ad altro; tra gli scopi attuali della società:

    http://www.provincia.milano.it/decisioni/partecipazioni/societa_partecipate/azienda_sviluppo_acque_e_mobilita.html

    l’unico che giustifica in qualche modo la sua presenza in ANEMA è “la realizzazione e/o gestione di impianti di energie rinnovabili” … in sintesi, ASAM (e quindi la Provincia) può occuparsi di costruire inceneritori solo perché in Italia (credo unico paese in Europa) bruciare rifiuti è assimilato a fonte rinnovabile ….

    Altra piccola riflessione: chi sarà il partner privato di ANEMA ?
    Da quel che si legge, A2A sembra già impegnata in progetti antagonisti a quello di ANEMA, quindi chi rimane ? Uno spunto: il Comune di Trezzo è l’unico altro socio di ASAM oltre alla Provincia; a Trezzo c’è un inceneritore del Gruppo Falck, che si occupa di energie rinnovabili (e ridaje!) …

  5. A proposito dell’impegno assunto da Penati con la sua maggioranza di non aumentare il numero di inceneritori, pur aumentando la capacità di incenerimento dei rifiuti: secondo i conti (discutibili) della Provincia, servirebbe per la Provincia stessa una capacità aggiuntiva di 480.000 tonnellate all’anno ( + altre 120.000 tonnellate all’anno per la costituenda provincia di Monza, che facciamo finta per ora che sia già autonoma).

    Ora, se dovessero sostituire l’inceneritore di Sesto (79.000 t/anno) con uno nuovo che copra il fabbisogno aggiuntivo, si dovrebbe costruire un inceneritore di 480.000 + 79.000 = 559.000 tonnellate / anno, in pratica il gemello di quello di Brescia.

    Ora, l’inceneritore di Brescia l’abbiamo probabilmente visto tutti, passando per l’autostrada Milano Venezia. E’ un impianto bello grosso, che ha trovato una sua collocazione e giustificazione con il teleriscaldamento.

    A Sesto (o negli altri Comuni del CORE) esiste un’area del genere, abbastanza grande da ospitare una bestia di quelle dimensioni ? E magari abbastanza vicino alle case per fare il teleriscaldamento ? E servita con una viabilità sufficiente per i 500 camion al giorno (*) che portano i rifiuti al forno ?

  6. E’ veramente vergognoso come questi fantapolitici si ostinino a costruire inceneritori.
    Non è questione di destra o di sinistra.
    E’ una questione di moralità.
    Questi signori sanno benissimo che non servono nuovi inceneritori se ci fosse uan seria raccolta differenziata, ma preferiscono intascare soldi facili (grazie anche ai CIP6) a discapito dell’ambiente e di tutta la cittadinanza.
    Il grosso problema è che alla gente non importa nulla di avere o meno nuovi inceneritori.
    Primo per ignoranza e secondo per menefreghismo (incredibile ma vero come ad una persona possa non interessare la propria salute).
    Lo dico per esperienza personale.
    Vivo a Sesto vicino all’inceneritore, mi inormo, mi batto affinchè la gente capisca.
    L’unica risposta che trovo è che non si vuole finire come Napoli.
    Cosa possiamo fare?
    Io voglio fare qualcosa e non stare lì a guardare mentre un Penati o un Podestà qualsiasi costruiscono inceneritori.
    Contattatemi.
    Simone
    rinsim85@yahoo.it

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